Muore dopo l’intervento, chiesti 900 mila euro di risarcimento al medico

morto dopo l'interveto, risarcimento 900mila euro

La procura contabile chiede al medico di risarcire l'azienda sanitaria

L’Asl2, chiamata a rispondere in solido dal giudice penale, aveva pagato la provvisionale di 900 mila euro prima della sentenza d’appello. Ora, la procura contabile chiede ad Andrea Piccardo di risarcire l’azienda sanitaria. Per la difesa il danno erariale non è di 900 mila euro in “quanto l’Asl ha pagato prima che fosse emessa la sentenza d’appello, dove i giudici lo hanno notevolmente ridotto e poi avrebbe dovuto dotarsi di un’assicurazione a tutela del personale e di terzi”.
Per la procura la tesi difensiva non deve trovare accoglimento, in quanto, i 900 mila euro sono stati di fatto pagati e attualmente è ancora in corso una procedura di transazione, in sede civile, tra i parenti della deceduta e l’Asl, per quantificare definitivamente l’ammontare del danno dal liquidare.

900 mila euro il maxi risarcimento richiesto dalla procura della Corte dei Conti della Liguria

risarcimento per omicidio colposo del chirurgo

Cairo Montenotte. Ammonta a 900 mila euro il maxi risarcimento richiesto dalla procura della Corte dei Conti della Liguria ad Andrea Piccardo, all’epoca dei fatti primario all’ospedale di Cario Montenotte, che lo scorso dicembre è stato condannato con sentenza passata in giudicato a 2 anni di reclusione per omicidio colposo.
I fatti risalgono al 2009, quando una paziente, Rosa Pera Moraglio, morì a seguito di un intervento per l’asportazione di una cisti renale. In primo grado, il giudice aveva ritenuto fondato l’impianto accusatorio secondo cui era stato l’intervento a causare la morte della donna, condannando il medico a 3 anni e mezzo di reclusione e a 900 mila euro di provvisionale di risarcimento al marito e ai due figli. In appello, e poi in Cassazione, i togati hanno ridotto la penale e la provvisionale, da 900 mila a 500 mila euro.

Manager invalido, dopo l'intervento. Medico risarcisce

Chirurgo risarcisce paziente disabile

VICENZA. Un medico e la struttura privata sono stati condannati a risarcire con poco meno di 100 mila euro un manager vicentino, rimasto parzialmente invalido dopo un intervento chirurgico. Lo ha stabilito il tribunale di Vicenza, che ha ravvisato una colpa nell’esecuzione dell’operazione per le emorroidi; il paziente subì una lesione che, dagli atti di causa, gli aveva cambiato la vita, a causa di una grave incontinenza, tanto che la vittima aveva chiesto una cifra più elevata. In sede penale l’inchiesta a carico del medico era stata archiviata; per il giudice civile va condannato.

Neonato disabile "colpa dei medici". Risarcimento da un milione di euro

Bimbo con cordone ombelicale intorno al collo

Il bimbo era nato a Novi in arresto cardiaco per via del cordone stretto al collo

Otterranno un milione di euro come risarcimento i genitori di un neonato che venne alla luce nel 2006 all'ospedale di Novi Ligure con un grave handicap.

Soldi che saranno versati dalla Asl alla famiglia, perché a causare quei problemi sarebbero stati gli errori dei medici al momento del parto.
Dopo un travaglio lungo quattro ore e una serie di complicazioni per via del cordone ombelicale stretto attorno al collo, il neonato venne a luce in arresto cardiocircolatorio, dovuto alla mancanza di ossigeno.

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Rieti, donna morì dopo diagnosi errata: Asl condannata a risarcire i familiari

Tribunale di Rieti condanna ASL

RIETI - Morì nel 2010 per le complicazioni insorte dopo una diagnosi errata che la costrinse ad affrontare tre interventi chirurgici e un calvario ospedaliero durato due anni. Per quella vicenda, risalente al maggio del 2008, il tribunale di Rieti ha condannato l'Asl reatina a risarcire i danni al marito della signora, un artigiano di Magliano Sabina, il figlio e sei fratelli della vittima, con una sentenza firmata dal giudice civile Tommaso Martucci, di recente trasferitosi al tribunale di Roma. A indennizzo avvenuto, la notizia della condanna è stata resa nota da Giesse Risarcimento Danni di Roma, una società leader nel campo delle cause di malasanità, attiva con i suoi avvocati in quaranta sedi in Italia.

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